Tragico evento di Venerdì 31 Luglio

Ho atteso alcuni giorni prima di entrare in qualche modo nel drammatico incidente in cui ha perso la vita Sara, concentrandomi solo sul profondo dolore e cordoglio per la sua famiglia.

Dopo aver letto su giornali e social molte informazioni errate, vorrei provare almeno a ristabilire alcuni elementi di corretta conoscenza, utili solo a inquadrare meglio quanto accaduto e non certo per formulare giudizi morali o peggio ancora favorire processi mediatici, laddove invece saranno gli organi competenti a esprimersi.

Sara ha perso la vita in via della Marina, ovvero Via Provinciale 17 e non in via Po, come senza motivo più volte scritto da organi di informazione, accompagnato ripetutamente da una foto che non è quella del punto  dell'incidente, non comprendendo evidentemente di quale strada si trattasse.

La strada è provinciale, ed il tratto di cui parliamo è assolutamente in buone condizioni di manto stradale e con adeguata illuminazione; è inoltre costeggiata da una striscia di percorso pedonale e ciclabile che separa con una staccionata dalla carreggiata stradale coloro che vi transitano.

A proposito dell'illuminazione, preciso che nei giorni precedenti all'incidente abbiamo avuto dei guasti alla rete pubblica, che la sera e la notte dell'incidente era perfettamente funzionante e la strada era illuminata.

Classici dissuasori di velocità non possono lì essere inseriti perché non consentiti dal CdS.

Ogni azione per migliorare la pista ciclabile che costeggia la strada deve essere fatta, ma non accetto che si rappresenti come un disastro impercorribile a piedi. Deve essere migliorata e resa più sicura e invitante per i ciclisti, ma i pedoni con certezza devono, senza alcuna scusante, camminare lì dentro, dove possono procedere in sicurezza.

Tutto ciò per ribadire che ogni riflessione sul garantire condizioni di sicurezza delle strade deve essere fatta - e ben altre sono le vie malmesse di Marina - e non ci tiriamo indietro, anzi ci lavoriamo. Così come ci dovrà vedere protagonisti un lavoro di educazione a comportamenti di massima sicurezza per se stessi e gli altri specie nel periodo estivo, quando le persone si moltiplicano.

Ogni altro indugiare su una tragedia simile con particolari scorretti e totalmente avulsi è quanto di più irrispettoso si possa fare verso chi sta vivendo nel dolore più assoluto.

 

Il Sindaco