LIBRI E MUSICA ALLA GOGNA estate 2017

Serate con gli autori e concerti in Piazza della Gogna a Castagneto Carducci


16 luglio ore 21.30
SUMMERTIME
BIANCA BARSANTI voce
ANDREA PELLEGRINI pianoforte
STEFANO FRANCESCHINI sax
NINO PELLEGRINI contrabbasso
ETTORE FANCELLI batteria
Musiche di Porter, Gershwin, Chaplin, Berlin
 
 
21 luglio ore 21.30
CRISTINA PANTALEONE, voce
DANIELE PISTOCCHI, chitarra
Musiche di Gabriel, Jara, Smith, Chapman
 
 
6 agosto ore 21.30
STEFANO FRANCESCHINI, sax
NINO PELLEGRINI, contrabbasso
Standard jazz americani
 
 
14 agosto ore 21.30
ELENA CHERKASOVA, violino
CATERINA  BARONTINI, pianoforte
Musiche di Bach, Mozart, Verdi, Chaikovsky
 
 
17 agosto ore 21.30
Recital Pianistico
CATERINA BARONTINI
Musiche di Liszt, Debussy, Ravel



LE VIE DEL GIORNALISMO - incontri, parole, personaggi della carta stampata (e non solo) per narrare le tante facce del nostro tempo

ore 21.15 piazzetta della Gogna - 22 luglio- 6 agosto 2017

Una piazza minore di Castagneto Carducci (LI), piazza della Gogna, un luogo protetto, che ospita la sede del Museo dell’Olio, si trasformerà in un salotto per LE VIE DEL GIORNALISMO. PAURE,  presentazioni di libri e incontri con intellettuali, filosofi, scrittori e giornalisti, che dibatteranno su temi che riguardano le inquietudini del nostro tempo, nella consapevolezza che solo la conoscenza ci può liberare dalle paure e dai luoghi comuni e solo la memoria e la riscoperta di luoghi urbani che appartengono alla nostra storia ci aiuta a vivere in modo diverso. PAURE, questo il leit –motiv della rassegna. Quante paure abbiamo? Quanto sono vere o invece provocate ad arte? Il Ventunesimo secolo non ci fa mancare nulla da questo punto di vista. Possiamo facilmente definirlo attraverso questa semplice parola. E’ l’era dell’incertezza. L’altro, il diverso, il povero, il migrante, lo speculatore, il terrorista, il ricco: com’è vasta la declinazione delle nostre paure immersa in paure più generali, una fra tutte, la più comune, quella del futuro. Eppure siamo spinti ad affrontarle, a reagire. Perché la paura è un’emozione che stimola la ricerca di una difesa. Ed è sul modo di difenderci che si gioca la partita vera, in cui non è bene delegare ad altri quello che dobbiamo fare noi. Senza intenti scientifici, enciclopedici o terapeutici, “Le vie del giornalismo” racconta, attraverso diverse testimonianze, significati ed esperienze, della paura sempre caratterizzate dall’impegno e dal dialogo. Otto gli appuntamenti in calendario con protagonisti della letteratura e del giornalismo contemporaneo da Loredana Lipperini, giornalista e scrittrice, che collabora alle pagine culturali di Repubblica ed è conduttrice di Farenheith su Radio Tre, a Carlo Bonini, altra grande firma di “Repubblica” e autore di Suburra (insieme a Giancarlo De Cataldo) da cui è stata tratta l’omonima serie tv diretta da Michele Palcido. Dallo scrittore russo Nicolai Lilin, autore di Educazione Siberiana da cui Gabriele Salvatores ha realizzato l’omonimo film con John Malkovic, ad Alberto Negri, inviato speciale e corrispondente di guerra del Sole 24 ore, a Wlodek Goldkorn, giornalista e scrittore polacco, che da molti anni ha lasciato il suo paese per l’Italia, dove è stato responsabile delle pagine culturali dell’Espresso, al filosofo Remo Bodei, allo psichiatra Paolo Crepet e al giornalista di Repubblica e scrittore Gianluca Monastra.    
Ogni incontro sarà seguito da una degustazione di vini e prodotti tipici del territorio. Gli autori coinvolti saranno coordinati dai giornalisti Gianpaolo Boetti ed Elisabetta Cosci, ideatori e curatori della rassegna per il comune di Castagneto Carducci. Il progetto è stato realizzato grazie alla Fondazione Cassa di Risparmi di Volterra. 

 

Sabato 22 luglio ore 21,15
Loredana Lipperini L’arrivo di Saturno Bompiani
Giornalista e scrittrice, dal 1990 scrive sulle pagine culturali de La Repubblica ed è fra i conduttori di Fahrenheit su Radio Tre.  Con il  suo nuovo romanzo "L'arrivo di Saturno" in cui racconta una doppia vicenda e ibrida realtà e fantasia. Una delle due storie principali è quella di Graziella De Palo, giovane giornalista, innamorata della giustizia, che scompare per sempre a Beirut il 2 settembre 1980, assieme a un collega. Di loro non si è saputo più nulla. Han van Meegeren è un pittore olandese di scarsa fortuna, noto e dileggiato per le sue rose grigie, quando accetta da un uomo in nero un incarico bizzarro: dipingere un Giudizio Universale in una cappella battuta dal vento sulla cima di un colle italiano. Purché sia un Giudizio di Vermeer. Suo, ma di Vermeer.


Venerdì 28 luglio ore 21,15
Nicolai Lilin Spy Story Love Story Einaudi
Un assassino professionista. Che vuole dire basta. Ma l’organizzazione gli affida un ultimo incarico. Contro la stessa etica criminale. Quando ha commesso il suo primo omicidio Alëša era solo un bambino al quale la vita aveva già tolto tutto. Da quel giorno non si è piú fermato, e nel suo occhio è comparsa una macchia nera dentro la quale precipita poco a poco la realtà. Nicolai Lilin non rinuncia alla sua cifra – la scrittura ruvida e potente, e uno sguardo spietato sulle umane contraddizioni –, ma fa un altro passo e si cimenta con i generi, mescolandoli con intelligenza. Spy story love story è un romanzo sulla libertà di scegliere, sulla grazia e sulla dannazione, sulle tenebre e la luce che abitano negli uomini. Perché anche quando il destino sembra scritto, si può decidere da che parte stare. Nicolai Lilin è uno scrittore russo, di origine siberiana, nato nel 1980 a Bender. Con Einaudi ha pubblicato i romanzi Educazione siberiana (2009), tradotto in diciassette Paesi. Gabriele Salvatores ne ha tratto un film.


Sabato 29 luglio  ore 21,15
Carlo Bonini Il corpo del reato Feltrinelli
La morte di Stefano Cucchi è uno di quei fatti di cronaca che segnano una generazione e un pezzo di storia italiana. Perché vicenda simbolo, carica di significati pesantissimi: la violenza del Potere, la fragilità dello Stato di diritto, l’incapacità dello Stato italiano di fare i conti con le responsabilità dei suoi servitori, il pericolo che corre un ragazzo che finisce nelle mani di uomini che indossano la divisa di chi garantisce la nostra sicurezza o il camice bianco di chi tutela la nostra salute.
Carlo Bonini, grande firma di “Repubblica” e autore di Acab e Suburra (insieme a Giancarlo De Cataldo), per sette anni ha seguito da vicino il caso Cucchi – attraverso la lettura di decine di migliaia di pagine di atti giudiziari, i colloqui con i familiari, lo studio delle perizie e controperizie medico-legali sulle cause della morte – e in questo libro, che è una vera e propria inchiesta civile raccontata con gli strumenti della narrazione più incalzante, mette al centro il testimone primo e ultimo della verità su quanto accaduto: il Corpo del Reato. Il cadavere di Stefano. Che svelerà le tappe del suo calvario attraverso gli occhi e la scienza di un medico che, per una coincidenza precisa come un responso, sarà lo stesso chiamato a interpretare i segni delle torture inflitte a Giulio Regeni, trucidato in Egitto e intrappolato in una storia oscura, così diversa e così simile a quella di Stefano Cucchi.


Domenica 30 luglio ore 21,15
Alberto Negri Il musulmano errante
Alberto Negri è giornalista inviato speciale del “Sole 24 Ore”, per il quale da oltre trent’anni viaggia come corrispondente di guerra in Medio Oriente, Balcani, Africa, Asia centrale. Con Il musulmano errante torna a firmare un libro come autore dopo Il turbante e la corona. Iran, trent’anni dopo (Tropea, 2009). Nel suo ultimo libro racconta riti e credenze degli alauiti ripercorrendo una storia di oltre mille anni fino alla tragedia della guerra civile siriana e all’assedio di Aleppo. È una vicenda in gran parte sconosciuta e segreta perché i seguaci di questo ramo esoterico dell’islam sono stati a lungo considerati dei miscredenti dagli altri musulmani. L’autore incrocia la lettura di testi antichi e ignorati, i racconti e i frammenti di una storia sotterranea, volutamente occultata ma di bruciante attualità, grazie a oltre trent’anni di ricerche e incontri sul campo mentre esplodevano i conflitti e le battaglie mediorientali, in un viaggio tra Siria, Iran, Iraq, Afghanistan, Libano, Palestina, Kurdistan, Turchia, Egitto, Nordafrica, che forse è ancora destinato a continuare.


Giovedì 3 agosto ore 21,15
Geometrie delle passioni
Con il filosofo Remo Bodei
Laureato all'Università di Pisa, ha perfezionato la sua preparazione teorico-storico-filosofica a Tubinga e Friburgo, a Heidelberg e all’Università di Bochum. Ha inoltre conseguito il diploma di licenza e il diploma di perfezionamento della Scuola Normale Superiore. È stato visiting professor presso le Università di Cambridge, Ottawa, New York, Toronto, Girona, Città del Messico, UCLA (Los Angeles) e ha tenuto conferenze in molte università europee, americane e australiane. Dal 2006 insegna filosofia alla UCLA di Los Angeles, dopo aver a lungo insegnato storia della filosofia ed estetica alla Scuola Normale Superiore e all'Università di Pisa. È membro dell'Advisory Board internazionale di IED - Istituto Europeo di Design. Dal 2015 Remo Bodei è socio corrispondente dell'Accademia dei Lincei. Studioso del pensiero utopistico del Novecento. In estetica ha curato l'edizione dell' Estetica del brutto di Johann Karl Friedrich Rosenkranz e ha analizzato in particolare concetti centrali come le categorie del bello e del tragico. Costante la sua attenzione per Sigmund Freud e gli sviluppi della psicoanalisi, per le logiche del delirio e per fenomeni in apparenza quotidiani ma sconvolgenti come l'esperienza del déjà vu. Molti suoi lavori hanno per oggetto lo spessore e la storia delle domande che riguardano la ricerca della felicità da parte del singolo, le indeterminate attese collettive di una vita migliore, i limiti che imprigionano l'esistenza e il sapere entro vincoli politici, domestici e ideali.

 

Venerdì 4 agosto ore 21,15
Wlodek Goldkorn Il bambino nella neve Feltrinelli 
Cos'è la memoria? Cos'è il passato? Cosa resta delle vite e delle morti di chi abbiamo amato, di chi ci ha dato la vita? Riflessioni universali, che diventano lancinanti quando si applicano al passato di un ebreo polacco e comunista, cresciuto nel dopoguerra in una patria che l'ha poi rinnegato. Wlodek Goldkorn è da molti anni una voce conosciuta della cultura italiana, ha intervistato grandi artisti, scrittori, premi Nobel e raccontato molte storie, ma mai la sua personale. Quella di un bambino nato da due genitori scampati agli orrori della Seconda guerra mondiale, che abitava in una casa abbandonata con tale fretta dai tedeschi in fuga da essere ancora piena di piatti e mobili provvisti di svastica, che crebbe nel vuoto di una memoria famigliare impossibile da raccontare, impossibile da dimenticare, impossibile da vivere. “Poi, capita che nascano i nipotini. E arriva il momento in cui ci si pone la domanda: come dire loro l’incidibile? Come trasmettere la memoria? Ma poi, cosa è Auschwitz? Cosa ne rimane? E cosa deve rimanere? Per me, prima di tutto Auschwitz è un cimitero. Il mio cimitero di famiglia.” Wlodek Goldkorn è stato per molti anni il responsabile culturale de «L’Espresso». Ha lasciato la Polonia, sua terra nativa, nel 1968.


Sabato 5 agosto ore 21,15
Paolo Crepet Baciami senza rete Mondadori 
«Questo libro nasce da una scritta vista su un muro di Roma: SPEGNETE FACEBOOK E BACIATEVI. Fantastica sintesi di un pensiero non conformista, una sfida all'arrancare quotidiano di milioni di formiche, tra casa e ufficio, tra palestra e centri commerciali, obbligate a connettersi e a essere connesse senza requie. Una protesta probabilmente vana, sommersa dalla forzata consapevolezza di poter comunicare solo attraverso la lettura di uno schermo.» È con queste parole che Paolo Crepet introduce la sua analisi appassionata ma libera da pregiudizi della condizione dell'individuo e dei rapporti interpersonali nel mondo digitale e interconnesso in cui oggi tutti viviamo, ma dal quale le giovani generazioni sembrano letteralmente rapite. Quasi che solo attraverso l'uso delle nuove tecnologie e dei social network sentissero di poter interagire, informarsi, far parte di una comunità, in una parola esserci. Questo libro non è un atto di accusa lo scopo che l’autore si prefigge è cercare di continuare a discutere sulle conseguenze del grande cambiamento che le nuove tecnologie digitali stanno imprimendo alla nostra quotidianità. È il tentativo di sottolineare contraddizioni ed effetti collaterali di un nuovo mondo che si presenta come una strabiliante e inattesa mutazione antropologica.



Domenica 6 agosto ore 21,15
Gianluca Monastra  L’Ottava nota Nutrimenti
Due fratelli, Diego e Michele. Uno suona il piano, l'altro il sax. Uno ha avuto successo, l'altro elemosina qualche moneta dai clienti distratti nei ristoranti. Nella vita sono sempre scappati da qualcuno o qualcosa e, in fondo, sono stati più sparring partner che fratelli. Gli inizi con la banda dei bambini a Rocca di Falco, in Sicilia. I concerti nella Roma delle jam session al Music Inn, il locale mito del jazz italiano. Le orme dei grandi da seguire, imitare: gli amori di Miles Davis e le passioni di Charlie Parker, le manie di Bill Evans e i folli sogni di Dizzy Gillespie, gli scacchi di Mal Waldron e le balene di Charles Mingus, il leggendario match di boxe che incollò alla radio Bud Powell, i cinquantotto di una foto impossibile sui gradini di una palazzina di Harlem. Diego e Michele percorrono insieme la stessa strada, prima di perdersi di vista, separati da errori e menzogne. Quando si ritroveranno, dovranno guardarsi le spalle da molte cose. Un passato da cancellare, un inganno mai dimenticato, e un nuovo segreto che cambierà per sempre le loro vite.
L'ottava nota racconta il tormentato legame di sangue tra due uomini istintivi e inquieti, uniti e divisi dai ricordi, da una donna, dalla musica. Una storia intima che è anche uno spaccato d'Italia dagli anni Settanta a oggi e, allo stesso tempo, un'appassionata dichiarazione d'amore per il jazz.
Gianluca Monastra, giornalista di Repubblica, è autore di romanzi, racconti, graphic novel e testi per radio e teatro.