Fondo di solidarietà comunale

Castagneto Carducci, comune virtuoso, con i conti a posto, vive  una situazione di difficoltà derivante dall’obbligo di contribuire con le risorse del proprio Bilancio, in applicazione della norma relativa all’istituzione del Fondo di solidarietà comunale, in favore di quei Comuni che a livello nazionale si trovano in difficoltà.
Il fondo di solidarietà comunale è in pratica quel contenitore alimentato con una parte di gettito IMU dei Comuni. Dovrebbe limitare le disuguaglianze fiscali tra gli Enti Locali, ma in pratica, a distanza di tre anni dalla sua applicazione ha generato una situazione al limite del paradosso.
In Regione Toscana, solo 29 Comuni, quasi tutti costieri, si trovano nella condizione di non poter contare su risorse comunali integre per garantire i servizi e per fare gli investimenti necessari, e questo è ancora più grave per quei territori a forte valenza turistica, dove maggiore è la necessità di fare continui investimenti.
Questo risultato è il frutto di meccanismi di calcolo che interessano il gettito complessivo IMU, oltre alla perequazione matematica di altri fattori, che vanno a penalizzare quei Comuni dove maggiore è la presenza delle cosiddette seconde case, generando un cosiddetto saldo negativo, anche dopo lo scorporo, quindi la restituzione di una quota del totale del fondo calcolato.
In termini di numeri tutto questo cosa significa per il nostro Comune? Per l’anno 2014 Castagneto Carducci, su una voce di Bilancio complessiva di parte corrente di circa 13 milioni di euro,  ha versato allo Stato, € 3.075.350, per l’anno 2015, € 3,495.004, per l’anno 2016 dovrà versare € 3.535.950.
In termini strettamente finanziari, l’incidenza del prelievo del Fondo arriva a superare anche il 20% delle intere risorse a disposizione, con tutte le problematiche relative alla predisposizione dei Bilanci.
A Castagneto Carducci infatti, la situazione vede, afferma la Sindaca Sandra Scarpellini,  una forte diminuzione del personale comunale,  a seguito dei limiti assunzionali imposti dalla normativa, con conseguenti difficoltà negli adempimenti amministrativi dell’Ente, un patrimonio pubblico che necessita di importanti ed urgentissimi interventi di manutenzione straordinaria, in forte contrasto con la necessità di, oltre a mantenere il livello ottimale dei servizi presenti, di ampliare quelli dedicati ai turisti.
Il tutto con la consapevolezza e anche con senso di frustrazione  di non dare risposte in maniera adeguata, anche di fronte a livelli di  tassazione importanti a carico dei turisti e dei proprietari di seconde case.
Insieme a Castagneto Carducci, ci sono altri 28 comuni della Regione Toscana, tra cui Bibbona, Rosignano Marittimo, San Vincenzo, alcuni comuni dell’Elba, della Maremma , della Versilia e della zona centrale della Regione Toscana, che non ci stanno a questa situazione e che hanno sollevato il problema in primo luogo all’ANCI e successivamente direttamente al Governo Centrale.
Lo scorso 12 settembre infatti  i Comuni interessati sono stati ricevuti dal vice presidente della Commissione Bilancio, alla presenza dell'on. Silvia Velo, al quale non hanno mancato di far presente le loro difficoltà e chiedere con forza la modifica della normativa di riferimento, anche proponendo una minore ripartizione del Fondo, in modo da garantire l’autonomia dei singoli Comuni nella possibilità di investimenti per il mantenimento dei servizi locali e il supporto alle politiche di sviluppo economico dei propri territori.
I cittadini dei 29 Comuni toscani, e i bilanci dei Comuni che li amministrano devono avere lo stesso trattamento che hanno i restanti comuni della Regione. Non è accettabile questo stillicidio amministrativo e finanziario mirato a mettere gli Enti e le comunità amministrate in ginocchio. Ed è per questo,  conclude la Sindaca Sandra Scarpellini,  che chiediamo ulteriore sostegno alla Regione Toscana, che ha piena consapevolezza di queste nostre difficoltà, e che per la verità fin dall’inizio, grazie anche all’interessamento dei consiglieri regionali di zona, ha sostenuto la posizione dei 29 comuni in coerenza con le azioni intraprese dalla stessa Regione  tese a promuovere il rilancio dell’intera Costa.