Descrizione
Dal 25 luglio a Castagneto Carducci, torna per l’undicesimo anno, la rassegna Le vie del Giornalismo: sei appuntamenti per capire le diverse facce del potere.
“Potere, un tema dibattuto nel momento storico in cui viviamo, fatto di guerre e di decadenza dei valori democratici. Tema declinabile in tanti modi, passando per i grandi misteri del nostro Paese, per i protagonisti della vita istituzionale, per quello esercitato in modo violento e patriarcale sulle donne” commenta la Sindaca Sandra Scarpellini “Potere è anche possibilità di fare, raccontare la società e incidere, per renderla più umana. Ancora una volta saremo in Piazza della gogna con i protagonisti dell’informazione e comunicazione”.
Potere come possibilità, come avere la possibilità, come riuscire, ma potere significa anche dominio, commando, influenza. Sono queste le differenti facce del potere, la parola chiave di questa undicesima edizione delle Vie del giornalismo, diretta da Elisabetta Cosci, organizzata dal Comune di Castagneto Carducci in collaborazione con Eda Servizi, in programma nella piazzetta della Gogna a Castagneto Carducci(LI) da venerdì 25 luglio ore 21:30.
S’inizia con Daniele Biacchessi e il suo ultimo libro Ustica, ultimo volo. Un'indagine sulla verità mai rivelata (Jaca book). Il giornalista propone un'opera che rimette in ordine i tasselli di una delle pagine più oscure della storia italiana. A oltre quarantacinque anni dalla strage del DC-9 dell’Itavia, abbattuto il 27 giugno 1980, il volume si configura come un’opera di memoria e di ricerca storica, capace di ricostruire con precisione un puzzle frammentato da depistaggi, occultamenti di prove e silenzi istituzionali. Il libro rende omaggio al lavoro di Andrea Purgatori, il giornalista che per primo rifiutò la versione ufficiale del cedimento strutturale, portando avanti un’indagine che si rivelò fondamentale per la ricostruzione dei fatti. "Ustica, ultimo volo" è un libro che offre una ricostruzione rigorosa e dettagliata, evidenziando che, a dispetto delle sentenze giudiziarie, la verità storica è ormai chiara. Come affermava Andrea Purgatori, "manca l’ultimo miglio" per ottenere piena giustizia, un passo che spetta alla politica compiere con coraggio. Daniele Biacchessi, è una figura poliedrica nel panorama culturale italiano: giornalista d’inchiesta, scrittore, autore teatrale e cinematografico, ha lavorato per testate prestigiose come RAI,Radio Popolare, l’Unità, e il settimanale L’Europeo. È stato cronista parlamentare per Italia Radio e caporedattore Radio24-Il Sole 24 Ore, dove ha raccontato le grandi storie italiane e internazionali con uno stile rigoroso e appassionato. Domenica 27 luglioFlaminia Saccà e Rosalba Belmonte porteranno a Le vie del giornalismo il loro libro, scritto a 4 mani Sopravvissute. La violenza narrata dalle donne Castelvecchi. L’esperienza della violenza maschile contro le donne e il lungo percorso che le vittime devono compiere per liberarsene, raccontato con le parole delle sopravvissute. Flaminia Saccà e Rosalba Belmonte indagano, in particolare, la rappresentazione che le intervistate hanno degli autori della violenza, i fattori decisivi nella scelta di denunciar e molto altro. L’obiettivo è quello di dare voce alle donne, depurando il racconto della violenza da quegli stereotipi e pregiudizi che, ancora troppo spesso, distorcono la realtà togliendo dignità alle vittime. FLAMINIA SACCÀ è Professoressa ordinaria di Sociologia Politica all’Università di Roma Sapienza, è autrice di numerose pubblicazioni che ruotano principalmente intorno ai temi della condizione femminile e della rappresentazione sociale della violenza di genere. ROSALBA BELMONTE è ricercatrice in Sociologia politica all’Università della Tuscia dove insegna Sociologia dei Fenomeni Politici e Sociologia della Sicurezza Sociale e della Devianza. Venerdì 1 agostoSebastiano Mondadori presenta il tuo nuovo romanzo Di cosa siamo capaci edito da La nave di Teseo, una storia di una madre e una figlia, invasate d’amore, libri e politica, che sperano tutto, troppo, finché il tempo è dalla loro parte. Le conosciamo nelle estati dei rispettivi ventitré anni. Nel Grande Bivacco del 1968, in una tenuta in Toscana, quando dovevano cambiare il mondo e sono rimasti con un pugno di rimpianti. In giro per l’Europa in interrail nel 1993, quando sembrava tutto facile, pochi mesi prima che l’Italia cambiasse. Sospese tra la vita come accade e i ricordi con cui la inseguiranno, Adele e Nina si perdono e si ritrovano lungo cinquant’anni di storia italiana. Sebastiano Mondadori, laureato in filosofia, lavora in editoria. Collabora con «l’Unità», «Nuovi Argomenti» e «Io Donna». Ha pubblicato Conversazioni con Mario Monicelli (il Saggiatore 2005). Nel 2022 ha pubblicato per La Nave di Teseo Verità di famiglia. Riscrivendo la storia di Alberto Mondadori. Sabato 2 agostoAnnalisa Cuzzocrea racconterà La regola dell'inquietudine (Rizzoli). Ci sono segreti anche nelle vite più esposte. Vengono a galla con una foto sbiadita, o con una pistola rimasta per anni in un cassetto. Il ritratto complesso e avvincente di una delle più grandi intellettuali italiane: Miriam Mafai che ha sofferto, lottato e vissuto in un’epoca che ha forgiato quel che è oggi l’Italia. Annalisa Cuzzocrea racconta la vita politica e professionale, ma anche intima ed emotiva, di una donna che ha dedicato tutto alla causa del Partito Comunista Italiano, ma che non era solo «la ragazza rossa. Era una giovane libera, è stata una donna dura, determinata, guidata da regole e principi granitici. E dalla regola dell'inquietudine, che ha segnato la sua esistenza fino all’ultimo istante, perché non ha mai smesso di usare la ragione e non si è mai fatta tappare gli occhi dall’ideologia. Annalisa Cuzzocrea è vicedirettrice della Stampa dal il 1° marzo 2022. Domenica 3 agosto Carlo Bartoli, presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, dialogherà con Maria Adele De Francisci caporedattric,e responsabile della redazione del TGR di RAI 3, per presentare PARLA IL COLLE. Com’è cambiata l’Italia attraverso i messaggi di fine anno dei Presidenti. Introduzione di Giovanni Maria Flick, Presidente emerito della Corte Costituzionale (Una coedizione Centro Studi Enti Locali – Pacini Editore). Il volume offre un’occasione di riflessione su come i messaggi di fine anno dei Presidenti della Repubblica – pronunciati ogni 31 dicembre dal 1949 in poi – abbiano accompagnato e interpretato le trasformazioni dell’Italia nel corso dei decenni. Carlo Bartoli ricostruisce un affresco della nostra storia civile e istituzionale, mostrando l’evoluzione dei temi e delle priorità che hanno segnato la vita del Paese. Un contributo prezioso alla comprensione del ruolo del Capo dello Stato come garante dell’unità nazionale e interprete dei sentimenti più profondi della comunità. L’ultimo appuntamento con Le vie del giornalismo è lunedì 11 agosto con Caterina Malavenda e il suo recentissimo E io ti querelo. Una storia della liberà di espressione in dieci processi Marsilio editore. Dialoga con Caterina Malavenda, avvocata cassazionista, penalista e giornalista pubblicista, Francesco Merlo, editorialista di La Repubblica. «Buongiorno avvocato, sono Oriana Fallaci. Sono stata querelata per diffamazione e dal “Corriere” mi hanno detto di rivolgermi a lei». È l’esordio di una giornata tra le tante nella vita che Caterina Malavenda conduce da quando, nella Milano degli anni ottanta, dove si è trasferita dal Sud, ha cominciato la sua attività. Allora non immaginava che avrebbe incontrato sul suo cammino maestri dell’inchiesta come Fabrizio Gatti, volti che hanno fatto la storia della tv come Michele Santoro, che avrebbe assistito direttori come Ferruccio de Bortoli e personaggi come Oliviero Toscani, o «incrociato i codici» con gli avvocati di Silvio Berlusconi. Né che sarebbe arrivata a difendere in tribunale alcune tra le principali testate giornalistiche. Tra esaltanti vittorie e cocenti delusioni, racconta dieci casi fra i più significativi che ha affrontato, per dare conto di come si può tentare di bloccare inchieste scomode e intimidire chi con il suo lavoro risulta fastidioso. Il processo per diffamazione è infatti «una trappola da cui per un giornalista è difficile uscire indenne, anche se ha svolto un lavoro egregio e ha raccontato la verità». Non a caso l’autrice ha scelto oggi di «condividere i casi che ha seguito con chiunque pensi che, è vero, hanno tanti difetti, ma come faremmo senza giornalisti?» Caterina Malavenda si occupa prevalentemente di questioni giuridiche connesse alla professione giornalistica
A cura di Elisabetta Cosci, Organizzato da EDA In collaborazione con Biblioteca Comunale Ilaria Alpi
Da un’idea grafica di Valerio Di Pasquale
Ingresso libero
INFO : Biblioteca Comunale Ilaria Alpi 0565.884208 biblioteca@comune.castagneto-carducci.li.it