Descrizione
Nelle seduta del G20 che si è tenuta il 29 ottobre a Milano, i 24 comuni del balneare italiano hanno espresso una opposizione forte e motivata alla ipotizzata modifica della tassa di soggiorno nel nostro Paese. Ogni Amministrazione applica la tassa in accordo con la propria comunità, motivando ogni spesa e rispondendo direttamente ai cittadini che la vota e alle imprese turistiche locali che producono reddito. I bilanci di ogni comune sono già ridotti (e molti ritengono che anche una parte di IMU dovrebbe rimanere nelle loro disponibilità) e se si vuole che il settore del turismo rimanga fondamentale per il PIL nazionale, gli investimenti per rimanere attrattivi e concorrenziali sul mercato internazionale e nazionale vanno implementati.
“Se crediamo che il settore turistico sia importante, la tassa di soggiorno consente di rendere le comunità marine delle vere comunità accoglienti. Già bilanciamo le esigenze delle città: non ci possono togliere questa tassa. I comuni la applicano e rispondono direttamente ai cittadini che li votano”. Queste considerazioni sono espresse all’unisono dai primi cittadini che esprimono un forte timore rispetto alla modifica dell’imposta.
Un altro argomento portato all’attenzione del tavolo del G20Spiagge riguarda il tema dell'applicazione della direttiva dell'Unione europea 2006/123/CE, meglio nota come "Bolkestein". Nel corso della discussione sono emersi i differenti approcci adottati sui territori costieri italiani per l'assegnazione delle concessioni demaniali scadute, processi che in alcuni casi non sono ancora stati avviati.
“È un tema di importanza strutturale per l’intera costa italiana – conclude Roberta Nesto, coordinatrice nazionale del G20Spiagge e Sindaco di Cavallino Treporti – e il network dei sindaci è stato riconosciuto quale soggetto che da ora porterà le proprie esperienze e posizioni al tavolo nazionale indicato dal Governo sul demanio”.
"In linea con i membri del network G20 Spiagge, esprimo la nostra contrarietà alla proposta di prelevare i fondi generati dalla tassa di soggiorno – dichiara Sandra Scarpellini, Sindaca di Castagneto Carducci -. Se crediamo davvero che il settore turistico sia una risorsa fondamentale per l'economia, dobbiamo agire di conseguenza. La tassa di soggiorno è uno strumento essenziale che consente ai comuni balneari come il nostro di trasformare le proprie realtà in vere e proprie comunità accoglienti. Questi fondi ci permettono di rispondere al grande sforzo necessario per sostenere l'enorme afflusso di turisti durante la stagione estiva, bilanciando le esigenze permanenti del territorio (servizi, pulizia, sicurezza, manutenzione delle infrastrutture) con l'incremento di popolazione che il turismo comporta. Non possiamo permettere che ci vengano sottratti questi fondi, oltre ai tantissimi provenienti da IMU che vanno direttamente allo Stato e quindi non nelle disponibilità del Comune. L'uso delle risorse della tassa di soggiorno è trasparente e indirizzato proprio a migliorare l'offerta turistica e i servizi collegati. Invece di sottrarre risorse, il Governo dovrebbe implementare gli investimenti nel settore del turismo. Togliere la tassa di soggiorno significa minare la nostra capacità di rendere il nostro territorio competitivo e di alta qualità. “
In conclusione, i sindaci del G20Spiagge attendono i provvedimenti che il Governo ha promesso per la fine del 2025, chiedono chiarezza sull’indennizzo, che ad oggi non c’è stata, e annunciano il loro impegno per la tutela di tutti gli investimenti sia pubblici che privati
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