Il 27 gennaio di ogni anno si celebra il Giorno della Memoria, ricorrenza internazionale per commemorare le vittime dell'Olocausto, designato dalla risoluzione 60/7 dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del 1º novembre 2005, in cui si è stabilito di celebrare il Giorno della Memoria ogni 27 gennaio perché in quel giorno del 1945 le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nella offensiva Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento di Auschwitz.
L'Amministrazione comunale ricorda tale ricorrenza offrendo ai ragazzi delle classi terze medie dell'Istituto comprensivo Borsi, plessi di Donoratico e Castagneto, una lezione aperta su "Breve viaggio nella Musica Klezmer e di tradizione Ebraica" realizzata dalla Scuola comunale di Musica al mattino presso il Teatro Roma.
La lezione sarà replicata due volte nella stessa mattina e sarà sulla musica klezmer, tenuta dai docenti Nino Pellegrini e Stefano Franceschini.
Alle ore 21.15, al Teatro Roma si terrà lo spettacolo teatrale "FU SERVITA LA CENA" dialogo tra Hanna Arendt e Adolf Eichmann, produzione Teatro Ordigno.
Lo spettacolo è aperto a tutta la cittadinanza, con ingresso gratuito e limitato ai posti disponibili (si ricorda che per l'accesso al teatro è previsto il possesso di green pass rafforzato, mascherina ffp2 e che il teatro attualmente può ospitare spettatori per metà della capienza).
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LEZIONE APERTA su " Breve viaggio nella Musica Klezmer e di tradizione Ebraica ".
Stefano Franceschini Nino Pellegrini, insegnanti della scuola di musica di Castagneto, propongono un excursus sulla musica di trazione ebraica, diventata famosa nella tragica circostanza dell'olocausto, ma già nota e apprezzata nel suo valore nel secolo XIX e XX. Molti di quei brani sono legati a doppio filo con le principali correnti compositive-musicali Europee , del bacino del mediterraneo ed extra europee. Per questo di notevole bellezza e capacità comunicativa ed espressiva.
Alcuni Brani. : Hava Nagila, Mazltov , Dona Dona, Flat Bush, Russian Freilach, GAM GAM, Shalom Aleichm e altri.
DIALOGO TRA EICHMANN E HANNA ARENDT
Spettacolo liberamente tratto da “Eichmann, dove inizia la notte” di Stefano Massini che si avvarrà di due attori di rilevante esperienza e formazione artistica, Nicoletta La Terra e Claudio Monteleone, e del violinista Alessandro Arieti. Un allestimento molto simbolico e di grande effetto nella sua semplicità si propone di stimolare la riflessione non solo sugli eccidi terribili dei campi di sterminio, ma anche sulle motivazioni o giustificazioni personali dei protagonisti.
Il testo propone un dialogo immaginario tra Anna Arendt e Adolf Eichmann incentrato sull’interrogativo di come sia stato possibile attuare lo sterminio della Schoah. La tesi di Arendt della Banalità del male si impone e si chiarisce sulle risposte del responsabile delle deportazioni.
Nel 1960 viene arrestato in Argentina Adolf Eichmann, il gerarca nazista responsabile di aver pianificato, strutturato e dunque reso possibile lo sterminio di milioni di ebrei. Dai verbali degli interrogatori a Gerusalemme, dagli atti del processo, dalla storiografia tedesca ed ebraica oltre che dai saggi di Hannah Arendt, Stefano Massini trae questo dialogo. Il testo è un atto unico, un'intervista della stessa Arendt a colui che più di tutti incarna la traduzione della violenza in calcolo, in disegno, in schema effettivo. In un lucidissimo riavvolgere il nastro, Eichmann ricostruisce tutti i passaggi della sua travolgente carriera, dagli albori nella piccola borghesia travolta dalla crisi fino all'ebbrezza del potere, con Hitler e Himmler raccontati come mai prima, fra psicosi e dolori addominali, in un tripudio di scuderie, teatri e salotti. Da una promozione all'altra, in un crescendo di poltrone, prestigio e denaro, si compone lentamente il quadro della Soluzione Finale, qui descritta nel suo aspetto più elementare di immane macchina organizzativa: come si sperimentò il gas?
Quando fu deciso (e comunicato) l'inizio dello sterminio? Come si gestiva in concreto l'orrore di Auschwitz? Ed ecco prendere forma, passo dopo passo, una prospettiva spiazzante: Eichmann non è affatto un mostro, bensì un uomo spaventosamente normale, privo di alcun talento se non quello di trarsi d'impaccio, capace di stupire più per la bassezza che per il genio. Incalzato dalle domande della filosofa tedesca, egli si rivela il ritratto squallidissimo dell'arrivismo, della finzione, del più bieco interesse personale, ma niente di più. È mai possibile che l'uomo più temuto da milioni di deportati, il cui solo nome incuteva terrore, fosse un essere così vicino all'uomo medio? Contraddittorio, superficiale, perfino goffo, Eichmann assomiglia a noi più di quanto si possa immaginare. Ma è proprio qui, in fondo, che prende forma il male: nella più comune e insospettabile piccolezza umana.
Lo spettacolo debutterà al Teatro Ordigno di Vada domenica 23 gennaio.